Il Metodo Autobiografico Creativo
Il metodo
Il Metodo Autobiografico Creativo è un approccio esperienziale all’evoluzione personale e alla definizione di sé, attraverso la creatività, la pratica artistica spontanea e la narrazione di sé. Ideato da Stefano Centonze, è un metodo formativo all’autoconsapevolezza, alla buona qualità delle relazioni e alla comunicazione degli adulti, con particolare riferimento, in ambito professionale, agli operatori del comparti educazione, istruzione, associazionismo, sport e impresa.
Per comprendere perché l’arte sia la pratica indispensabile per riconoscere e regolare le emozioni e rappresenti la chiave di volta per autodefinirsi e autodeterminarsi, accrescendo l’intelligenza emotiva, occorre, prima di tutto, ribadire il concetto in virtù del quale ogni esperienza creativa, con ciò intendendo indifferentemente tanto l’arte che l’espressione artistica, possiede il dono di trasferire le emozioni dall’interno all’esterno della persona, grazie alle diverse forme (arte figurativa, musica, movimento corporeo, danza, scrittura), e di vederle in azione. In questo senso, riappropriarsi del messaggio intrinseco, grazie all’esperienza sensoriale ed emotiva, accompagna la persona verso l’approfondimento della conoscenza di sé.
Il fine dell’arte
Il motivo è nella funzione stessa dell’arte e nel suo scopo. Anzi, dell’espressione artistica che è alla base della formazione con il Metodo Autobiografico Creativo per l’Intelligenza Emotiva, nel senso che, al suo interno, il processo è più importante del risultato. E che il significato del prodotto finale è intellegibile e comprensibile prevalentemente all’autore che è il suo solo spettatore, con cui instaurare un dialogo pacificatore, fatto di senso prima che di significato, per raccontare, “in forma altra”, unica, universale e insostituibile (proprio com’è l’arte) quello che le parole non riescono o non possono spiegare.
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Unica perché esprime la visione personalissima del mondo che una persona ha e che non potrebbe, per questo stesso motivo, essere ripetibile. Suo tramite, l’autore rielabora idee e modi del tutto personali di vivere la realtà, mettendosi a disposizione di scoperte propedeutiche al cambiamento, ove necessario. L’individuo, che è, dunque, il creatore, attraverso l’espressione artistica e ogni forma d’arte, esprime una sua idea del mondo che è, appunto, unica perché del tutto personale: il modo in cui la realtà circostante e se stesso nel mondo vengono raccontati in quel lavoro fa sì che siano il risultato di una visione non replicabile: quella del suo autore.
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Universale perché l’arte è di tutti, raggiunge tutti e tutti si rispecchiano in essa, dal momento che, da sempre, parla all’uomo e dell’uomo e della sua ineguagliabile complessità.
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Insostituibile perché non esiste altra forma di linguaggio capace di esprimere, con la medesima forza e in maniera sintetica, l’essenza stessa della natura umana. Se, infatti, le parole riuscissero a raccontare le emozioni umane e a far vivere l’esperienza dei sentimenti con la stessa precisione dell’espressione artistica, allora l’arte sarebbe completamente inutile e non ce ne sarebbe alcun bisogno. Ma l’uomo ha sempre avuto bisogno dell’arte, perché ha volutamente ricercato fin dalle origini il modo per raccontare gli stati d’animo più profondi, personali e intimi. Ed ha trovato nei suoi codici le modalità di esprimere i vissuti, le storie, le emozioni, le sensazioni, le esperienze che le parole da sole e nessun’altra forma di comunicazione sono in grado di esprimere con la stessa efficacia.
Esprimere il non detto
L’arte, sui cui processi si basa il Metodo Autobiografico Creativo per l’intelligenza emotiva, aiuta, dunque, a dire ciò che non può essere detto, l’indicibile e perfino ciò che non è stato ancora pensato.
Per questo l’arte spontanea è rivelatrice e svelatrice dell’idea di sé, degli altri e del mondo, perché sceneggiatura dell’inconscio, manifestazione della distanza che avvicina e unisce, che ricompatta il Sé e lo consegna rinnovato alla relazione, grazie al distacco estetico per permette alla persona di osservarsi come si osserva un’opera museale, e all’attribuzione di nuovo senso nella stagione della vita che chiamiamo adultità.
Per questo, l’espressione artistica, che nel Metodo Autobiografico Creativo diventa svelamento e narrazione di sé, è strumento elettivo di crescita personale, in quanto basato sul potenziamento dell’intelligenza emotiva e della consapevolezza di sé.
Intelligenza Emotiva e crescita personale
L’Intelligenza Emotiva è la competenza di vita che permette alle persone di capire meglio se stesse per poter capire meglio le altre e di interagire con esse per facilitare il raggiungimento di traguardi in tutti gli ambiti della vita, da quella personale a quella professionale.
Dal punto di vista teorico, essa può essere considerata come la somma di altre due forme di intelligenza:
- – quella intrapersonale, basata sul riconoscimento e sulla comprensione delle emozioni per la gestione di sé, e
- – quella interpersonale, che si fonda sulla comprensione del ruolo sociale esercitato dall’individuo e sulla gestione dei rapporti con gli altri.
Al centro del discorso di questa Scienza del Sé ci sono, com’è giusto che sia, le emozioni.
Spesso, infatti, i nodi che impediscono il raggiungimento della felicità e del successo e che non lasciano emergere il talento si nascondono nelle pieghe della storia personale, che è principalmente emotiva.
Quando, ad esempio, l’individuo fornisce la propria interpretazione degli accadimenti, perdendo il distacco che serve all’analisi oggettiva dei fatti della vita e delle relazioni, adatta, di fatto, la realtà alle sue necessità e ai suoi bisogni oppure entra in conflitto con essa. In questi casi, è come le emozioni si fossero bloccate nel corpo e cristallizzate: le conseguenze sono
- – il malessere psicofisico, che si riflette sulla qualità delle relazioni, e
- – l’inefficacia nello svolgimento dei compiti abituali.
Si tratta di indicatori che fanno riflettere l’individuo sul fatto che l’armonia con le emozioni apprese ed esperite nel corso della vita si è interrotta e che serve ripristinare la giusta vicinanza soprattutto con l’emozione di fondo, il filtro principale attraverso cui si osserva il mondo, le persone che lo abitano e i fatti che vi accadono all’interno.
Gli individui sentono, allora, che il modo di raccontare le cose a se stessi e di raccontare di se stessi agli altri è obsoleto e superato. E che servono nuovi codici e nuove verità.
Da qui parte il percorso di ricerca, conoscenza di sé e consapevolezza che definiamo crescita personale .